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Mostra blasfema in Israele
Una mostra di "Vergini suicide" genera polemiche in Israele

Segnalato da: Centro Studi G. Federici
Fonte:
http://www.revistaenie.clarin.com/notas/2009/09/04/_-01992347.htm

      È successo che qualche persona scorretta (per usare un eufemismo) ci ha accusato di antisemitismo, accusa che respingiamo decisamente: noi siamo contro nessuno, siamo soltanto contro il male e l'ingiustizia da qualunque parte provenga (e in questo non abbiamo paraocchi o sensi unici), siamo contro il peccato ma non contro il peccatore. Questo abbiamo sostenuto fin dai nostri primi articoli.
      A dimostrazione pubblichiamo questo articolo, manifestando stima e rendendo onore a quegli ebrei che si sono dichiarati contro la mostra blasfema perché offensiva "anche per i credenti cristiani".
      Per noi il non essere antisemita non significa bendarsi gli occhi, tacere la verità, cambiare la storia... Noi non taciamo la verità che Gesù Cristo è il Messia venuto a redimerci, è il nostro Signore, Figlio di Dio e Dio Egli stesso. Gli altri, ebrei o musulmani che siano, credano quel che vogliono, ma non ci impongano le loro credenze. È storicamente certo e vero che furono gli ebrei a strappare a Pilato (con aperta minaccia e ricatto) la condanna a morte di N.S. Gesù Cristo, e quindi con San Pietro crediamo che furono gli abrei a crocifiggere e uccidere Gesù, ma non per questo ce la prendiamo con gli ebrei dei nostri giorni: noi non diciamo che sono stati questi ebrei a crocifiggere Gesù, ma i loro antenati: a questi ebrei non chiediamo risarcimenti, per loro non invochiamo condanne o avversione, ma conversione, e questo non è antisemitismo ma Cristianesimo!
      Il nostro non-antisemitismo non comporta comunque l'accettazione passiva delle offese a Nostro Signore, alla Vergine Santissima, alla nostra Santa Religione: reagiremo adeguatamente, non temendo persecuzioni, condanne, prigione o morte!
      Non siamo antisemiti, ma non vogliamo e non tolleriamo che gli ebrei s'intromettano nella nostra Religione, nel nostro modo di pregare, nelle nostre cause dei santi....

Christus regnet per Mariam et Joseph!
La Redazione

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

      
ARTE ICONOCLASTA. Le immagini combinavano il viso di varie terroriste suicide palestinesi in vari quadri, tipici del Rinascimento, della Vergine Maria col Bambino Gesù in grembo.

      L'Associazione dei Giornalisti d'Israele ha allestito oggi un'esposizione fotografica nella quale i visi di una serie di suicide palestinesi appaiono sovrapposti al corpo di varie Vergini, mostra che ha generato severe proteste da parte del pubblico.

 

 

 

            Le sette immagini fotografate appartenevano ad una mostra che si inaugurava questa notte a Tel Aviv e che ha aperto senza di esse, grazie alle proteste di organizzazioni vittime del terrorismo, come informa la popolare agenda del tempo libero Ahbar Hair.

   

           Le immagini combinavano il viso di varie terroriste suicide palestinesi in vari quadri della Vergine Maria col Bambino Gesù in grembo, caratteristiche del Rinascimento. Gli annunci sulla prossima apertura dell'esposizione nella sede dell'Associazione dei Giornalisti d'Israele hanno provocato tuttavia un'alluvione di proteste da parte di politici ed intellettuali, i quali ritengono che la mostra esalterebbe il terrorismo suicida.     

   

      Yosi Bar Muha, dirigente dell'Associazione dei Giornalisti, ha rincarato l'Ahbar Hair che aveva ordinato di ritirare le immagini per "non ferire la sensibilità delle vittime del terrorismo" ed ha assicurato che del contenuto non ne era stato informato prima.

   

      Il padre di un'adolescente di 17 anni morta in un attacco suicida contro un autobus a Taifa ha dichiarato al quotidiano britannico The Independent che l'esposizione è offensiva verso i genitori delle vittime ed anche per i credenti cristiani. "Non sono un grande esperto d’arte, ma è sicuro che questa non lo è", insiste Rum Kehermann: "È arte prendere un'icona religiosa, utilizzare Photoshop per tagliare ed attaccare la foto dell'assassina di un’innocente?", conclude. Keherman non capisce tantomeno come una simile "offesa" può venire dagli stessi ebrei, infatti le due autrici dei quadri sono israeliane.
      In dichiarazioni ad una emittente locale, una delle due artiste responsabili, Lilia Chek, ha assicurato che il suo obiettivo era di porre "la domanda: «come può una donna, che nasce per procreare e diffondere l'amore, commettere un gesto [atto terroristico] del genere?»". (1) 

 

(1) È una scusa magra e stupida, ma pur sempre una scusa, e come tale la consideriamo. Tuttavia consigliamo alla presunta artista di usare la prossima volta l'immagine di sua madre, magari con lei in braccio, o quella della notissima Golda Meyer... o di chi altra voglia, purché lasci stare la nostra Mamma celeste, la Vergine Santissima, Madre di Gesù, Dio di amore e di pace!

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